PIACENZA Carlo

Carlo Piacenza nasce a Torino il 3 dicembre del 1814.
Si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino e fu allievo di Pietro Fea e di Giovanni Battista Biscarra.
Nel 1840 potè frequentare lo studio dell’acquarellista francese Jean Jullierat.
Paesista romantico di iniziale impostazione tradizionale risentì molto dell’influenza dei pittori olandesi del seicento presenti alla Galleria Sabuada.
Si orientò poi al naturalismo e alla pittura “dal vero”, e con i suoi compagni di cavalletto Beccaria, Perotti, Camino divenne tra i precursori della moderna pittura di paesaggio caratterizzata da liriche atmosfere crepuscolari.
Fu titolare della cattedra di Disegno all’Accademia Militare di Torino, succedendo al Righini nel 1856.
Sostituì per qualche tempo Ernesto Allason come maestro di pittura della regina Margherita.
Sue opere sono conservate presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Muore a Torino nel 1887.

PITTARA Carlo

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POLLONERA Carlo

Carlo Pollonera nasce ad Alessandria d’Egitto il 27 marzo del 1849.
pollonera_cSi trasferì con la famiglia a Torino in giovane età. Nel 1866 si arruolò fra i Garibaldini e combattè a Monte Suello.
Terminati gli studi classici, prese lezioni di pittura da Alberto Maso Gilli, e nel 1869 si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino, dove frequentò il corso di pittura con Andrea Gastaldi e quello di paesaggio di Antonio Fontanesi.
Esordì alla Promotrice di Torino nel 1874.
Nel 1875 soggiornò a Parigi, dove si appassionò alle opere di J. B. C. Corot.
Rientrato a Torino, tornò a frequentare la scuola di Antonio Fontanesi, del quale apprezzava la precoce adesione al paesaggio d’oltralpe.
Partecipò con assiduità alle mostre annuali della Promotrice torinese e a quelle del Circolo degli Artisti.
Fra il 1900 e il 1912 l’artista soggiornò a Roma, dove strinse amicizia con A. Mancini, P. Canonica e il ritrattista J. Sargent. In questo periodo i suoi dipinti si arricchiscono delle fastose ornamentazioni dei grandiosi giardini romani.
Muore a Torino il 17 giugno 1923.

QUADRONE Giovanni Battista

 

Giovanni Battista Quadrone nasce a Mondovì (Cuneo) il 5 gennaio 1844.

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Compì gli studi all’ Accademia Accedemia di Torino allievo di Enrico Gamba e di Gaetano Ferri, esordendo nel 1865 alla Promotrice con “Vittor Pisani in carcere”.
Si dedicò prevalentemente ai dipinti di genere in costume trattandoli con minuzia descrittiva che gli suggerì la vicinanza del pittore Gerome che frequentò nel 1870 nel suo breve soggiorno parigino.
Nella capitale francese entrò in contatto con De Nittis e Meissonnier.
Nel 1880 ebbe la vena ispiratrice di dedicarsi alle scene di caccia e di cani.
Lavorò, soprattutto nei soggiorni in Sardegna, al paesaggio con figure dal “ vero”.
Espose in numerose rassegne: Circolo degli Artisti, Promotrice delle Belle Arti di Torino, Biennale di Venezia.
La sua produzione cospicua è oggi tuttavia molto rara, ed ha sempre goduto di un mercato nazionale anche se è soprattutto in Piemonte che la sua opere è ricercate contesa.
Nel 1899 la Promotrice di Torino gli dedicò una retrospettiva di oltre trecento opere.
Muore a Torino il 23 novembre 1898.

RAYPER Ernesto

Ernesto Rayper nasce a Genova il 1 novembre 1840
Nel 1859, dopo gli studi presso i Padri Scolopi, si iscrisse ai corsi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti a Genova e fu allievo del pittore genovese Tammar Luxoro.
Studiò incisione presso l’Accademia Ligustica sotto la guida Raffaele Granara ottenendo nel 1869 una medaglia fuori classe.
Si dedicò senza esitazione allo studio del paesaggio, trascurando la pittura di quadri storici, che andava allora per la maggiore.
Nel 1855-‘56, giovanissimo studente, entrò in contatto a Firenze con i Macchiaioli del Caffè Michelangelo.
Nel 1860 frequentò a Ginevra lo studio del paesaggista svizzero Alexandre Calame ispiratore di molti artisti liguri e piemontesi dell’epoca.
Al ritorno a Genova diede corpo a una nuova e personalissima poetica nella raffigurazione della natura. Il nuovo percorso artistico si manifestò nel quadro “Stradale presso Ginevra” presentato nel 1862 alla mostra della Società Promotrice di Belle Arti a Genova e diventò ancora più marcato nelle opere successive.
Nel 1863 fondò la Scuola Grigia Genovese, con Luxoro come teorico ispiratore, che si caratterizzava per i toni delicati, argentei, chiari e sommessi, il rifiuto dei neri e dell’eleganza formale, le infinite sfumature dei verdi, a volte densi e compatti nel sottobosco, a volte vivi o sbiaditi sotto la luce, altre volte giallastri e smorti.
Negli anni successivi, intorno al 1866 Ernesto Rayper con Alfredo d’Andrade , Serafino de Avendano e Alberto Issel si unirono nel Canavese ai pittori piemontesi guidati da Carlo Pittara dando vita alla Scuola ligure-piemontese di Rivara.
Nel 1870 entrò nell’albo dei professori accademici di merito dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Nello stesso anno, ottenne la medaglia d’oro all’Esposizione Nazionale di Parma, conferita all’unanimità dalla commissione giudicatrice, di cui è segretario Telemaco Signorini.
Si ritirò nel 1873 a Gameragna (Savona) dove muore prematuramente il 5 agosto, prima di aver compiuto 33 anni.

REYCEND Enrico

 

Enrico Reycend nasce a Torino il 3 novembre del 1855.
reycend_eIniziò a studiare con Enrico Ghisolfi all’Accademia Albertina e nella stessa Accademia incontrò Lorenzo Delleani e Antonio Fontanesi.
A Milano in un breve soggiorno conobbe Filippo Carcano ed in seguito a Torino Marco Calderini. Fu amico di Leonardo Bazzaro. Nel 1872 abbandonò l’Accademia Albertina.
Dal 1873 al 1927 partecipò alla Promotrice delle Belle Arti di Torino ed al Circolo degli Artisti.
Nel 1877 fu presente a Napoli, alla Terza Esposizione di Belle Arti. Visitò l’Esposizione Mondiale a Parigi dove conobbe Corot, Manet e Monet e partecipò nel 1881 a Milano alla V Esposizione Nazionale.
Nel 1883 aprì lo studio in Via Bonafous 6 a Torino.
Espose nel 1885 a Milano a Brera e a Firenze, nel 1888 a Bologna alla Mostra Nazionale e si recò per la seconda volta a Parigi dove espose il dipinto “Porto di Genova”, una grande tela appartenuta poi al Duca di Pistoia.
Fu presente all’Esposition Universelle a Parigi nel 1890.
Divenne socio onorario all’Accademia di Brera a Milano nel 1895 e nello stesso anno partecipò alla Biennale di Venezia.
Espose nel 1897 a Dresda dove ottenne la medaglia d’argento, e partecipò alla Biennale di Venezia nel 1897 e nel 1899.
Nel 1900 si recò a Parigi dove partecipò alla Esposition Internationale Universelle e ottenne una onorevole menzione.
Nel 1905 prese parte a Roma alla LXXVI Esposizione Internazionale della Società Amatori e Cultori delle Belle Arti con l’opera “Pace Montanina”, a cui prenderà parte anche negli anni successivi.
Nel 1921 venne invitato alla Prima Biennale Romana per il Cinquantenario della Capitale e nel 1923 a Torino presenziò alla Seconda Quadriennale del Dopoguerra.
E’ presente con le sue opere a Monaco di Baviera, Barcellona, Londra, Vienna, Dresda, Berlino, Zurigo, San Francisco, Buenos Aires, Santiago del Cile.
Nella sua vita ebbe nove figli ma otto li perse prematuramente.
Enrico Reycend muore a Torino il 21 febbraio 1928 nello studio di Via Lagrange 29.

RODA Leonardo

Leonardo Roda nasce a Racconigi nel 1868.
Autodidatta, si perfezionò sotto la guida di Mario Calderini e partecipò a varie mostre torinesi e milanesi.
Si dedicò prevalentemente al paesaggio, specie quello montano (ma eseguì anche pregevoli e suggestive marine); assiduo frequentatore della Valtournanche, il gruppo del Cervino è soggetto ricorrente nelle sue tele.
Dal 1889 al 1924 espose frequentemente alla Promotrice torinese e dal 1895 al 1925 al Circolo degli Artisti di Torino.
«Nell’ultimo decennio la sua pennellata si fece stanca ed egli ne soffrì anche moralmente. Sei mesi prima di spegnersi riuscì a consegnare diciotto quadri di commissione per una Casa d’Arte romana: ma fu l’ultima sua fatica» (Dragone).
Alcune sue opere: Raggio di sole, Vita nomade, Angolo tranquillo, furono acquistate dalla Società per le Belle Arti di Torino nel 1914.
Muore a Torino nel 1933.

SIGNORINI Telemaco

Telemaco Signorini nasce a Firenze il 18 agosto 1835.
signorini_tDopo aver frequentato i corsi di disegno del nudo all’Accademia di Belle Arti fiorentina, e aver dipinto dal vero con Odoardo Borrani e Vincenzo Cabianca, iniziò a frequentare il caffè Michelangelo.
Nel 1858 si recò a La Spezia alla ricerca di un ambiente visivo che gli rendesse più facile, nel diretto rapporto con il “vero”, la definizione di quel netto contrasto tra luce ed ombre capace di individuare la macchia come elemento grammaticale dell’opera.
Nel 1859 partecipò agli eventi militari dell’epoca e partì per il fronte.
Tornato nel 1860 iniziò a sperimentare con Vincenzo Cabianca un metodo scientificamente analitico per la resa pittorica dei valori cromatici e luminosi, dipingendo dal vero nella campagna di Montelupo e a La Spezia e ritornando sui luoghi delle battaglie dell’anno precedente.
Nel 1861 a Parigi conobbe personalmente l’anziano Corot e si interessò alla pittura di paesaggio. Nello stesso anno si recò a Castiglioncello, in Toscana, con Martelli Abbati e Tedesco, in occasione della prima visita alla tenuta.
Nel 1862 si consolidò l’amicizia con Silvestro Lega, insieme al quale dipinse a Piagentina. Nel 1865 si impegnò con energia anche nel tema sociale, col dipinto famoso del “Salone delle agitate in S. Bonifazio”, ambientato in un manicomio di Firenze.
Nel 1867 fondò con il critico Diego Martelli “Il Gazzettino delle Arti e del Disegno” e vi collaborò attivamente.
Nel 1871 si recò a Roma e a Napoli con Adriano Cecioni e Giuseppe De Nittis.
Soggiornò più volte a Parigi e a Londra a partire dal 1873.
Muore a Firenze il 10 febbraio 1901.

SOBRILE Giuseppe

Giuseppe Sobrile nasce a Torino il 13 maggio 1879.
sobrile-gStudiò all’Accademia Albertina di Torino e fu allievo di Pier Celestino Gilardi e Giacomo Grosso.
Trattò largamente la figura, staccandosi dall’esempio dei maestri per rientrare nel gusto, a sua volta assai vario, di Felice Carena, Cesare Ferro e Domenico Buratti, con i quali condivise la tendenza al disegno particolareggiato e a un certo decorativismo.
Dopo la prima guerra mondiale elesse Forno Alpi Graie come sua dimora, con una chiara scelta per il paesaggio alpino e gli scorci rustici, raggiungendo particolari esiti positivi nelle visioni di neve. Ma è altresì noto per le nature morte di fiori di campo: grandi composizioni con sontuosi mazzi variopinti.
Muore a Forno Alpi Graie (Torino) il 6 settembre 1956.
L’ultima retrospettiva fu allestita alla Mole Antonelliana a Torino nel 1992.

SORBI Raffaello

Raffello Sorbi nasce a Firenze il 24 febbraio 1844. Fu allievo del Ciseri all’Accademia fiorentina. Sorbi_REsordì nel 1861 con il dipinto “Corso Donati trasportato nella Badia di San Salvi” oggi alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze e con il quale vinse il premio Triennale.
Due anni dopo ottenne il pensionato romano con il quadro “Il Savonarola che spiega la Bibbia ad alcuni amici”. Si dedicò alla pittura storica ottenendo successo e lavorando con il mercante d’arte parigino Goupil. Si distinse infatti per l’accurato verismo delle scene di genere, in soggetti animati, spesso in costume settecentesco e con molte figure di spiccato virtuosismo. I soggetti da lui riprodotti spaziano dalle esatte ricostruzioni e rievocazioni della vita di Roma Imperiale, alle scene di storia e di ambiente della Firenze medioevale e rinascimentale.
Verso la fine del secolo cambiò totalmente la sua tematica preferendo ai soggetti storici quelli folcloristici e di genere, anche se ambientato i tempi antichi: caratteristici sono i molti temi di vita settecentesca (osterie e campi di bocce animati da tante figure) e di immagini della vita quotidiana toscana. Accanto alla produzione verista coltivò una vena macchiaiola nelle tavolette sia di figura che di puro paesaggio. Nel 1927 partecipa alla LXXX Esposizione Nazionale a Palazzo Pitti.
Artista dalla cospicua operosità viene apprezzato dai collezionisti e dal mercato anche internazionale. Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni private.
Muore a Firenze il 19 dicembre 1931.