DE CHIRICO Giorgio

Giorgio de Chirico nasce a Volos (Grecia) il 10 luglio 1888 da una famiglia nobile di lingua dechirico_gitaliana.
Nel 1891 nella stessa città nasce il fratello Andrea Alberto, che assumerà dal 1914 lo pseudonimo di Alberto Savinio per la sua attività di musicista, letterato e pittore.
Più tardi mentre Savinio studiava pianoforte, Giorgio si iscrisse al Politecnico di Atene per intraprendere lo studio della pittura.
I due fratelli furono molto uniti e si scambiarono le proprie conoscenze.
Nel 1911 de Chirico raggiunse il fratello Alberto a Parigi dove ebbe modo di conoscere i principali artisti dell’epoca. Subì l’influenza di Gauguin da cui presero forma le prime rappresentazioni delle piazze d’Italia.
Tra il 1912 e il 1913 la sua fama si propagò, anche se ancora non ottenne un adeguato successo economico. In questo periodo cominciò a dipingere i suoi primi manichini.
Negli anni parigini De Chirico dipinse alcune delle opere pittoriche fondamentali per il ventesimo secolo.
Allo scoppio della prima guerra mondiale i fratelli de Chirico si arruolarono volontari e vennero inviati a Ferrara e qui ha modo di partecipare a frequenti discussioni artistiche anche con Filippo de Pisis. Insieme danno vita alla breve stagione della “pittura metafisica”.
Dopo un primo periodo di disorientamento dovuto al cambiamento di città, Giorgio rinnovò la propria pittura, non dipinse più grandi piazze assolate ma nature morte con simboli geometrici, biscotti e pani.
Nel 1924 partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia.
Nel 1926 allestì una personale con trenta dipinti alla Galleria Paul Guillaume di Parigi.
Intraprese in questi anni tantissimi viaggi tra Londra, Parigi, Milano e Roma e New York, dove ebbe modo di presentare una serie di opere datate 1908-1918 presso la galleria di Pierre Matisse ed ottenne un buon successo di pubblico e critica.
Prese parte alla mostra del Museo of Modern Art di New York dedicata all’Arte fantastica, Dada e Surrealismo.
Negli anni cinquanta poi la sua pittura fu caratterizzata dai suoi autoritratti in costume di tipo barocco e dalle vedute di Venezia.
Fu anche incisore e scenografo.
Tanti i riconoscimenti di pubblico e critica che ottenne in vita e nel 1975 fu nominato Accademico di Francia.
Muore a Roma il 20 novembre del 1978.