GHEDUZZI Cesare

Cesare Gheduzzi nasce a Crespellano, provincia di Bologna il 1 maggio 1894.

gheduzzi_cFiglio di Ugo Gheduzzi, che si era formato all’Accademia di Bologna, e fratello di Giuseppe, Augusto e Mario anch’essi pittori.

Trasferitosi ragazzino a Torino, inizia con il frequentare lo studio di Carlo Follini, col quale viaggia per due anni con grande entusiasmo. Nel 1917 esordisce al Circolo degli Artisti di Torino nell’ambito dell’Esposizione della Società promotrice delle Belle Arti e LIX della Società d’Incoraggiamento alle Belle Arti, con “Studi nei pressi di Plava”.

Nel 1918 inizia ad esporre alle rassegne annuali della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino.

Tra il 1925/1927 soggiorna in inverno a Bordighera ospite dell’Albergo Parigi.

Nel 1942 espone alla mostra Arti Figurative della Promotrice delle Belle Arti, Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino, con l’opera “ Gressoney La Trinitè”.

Cesare Gheduzzi muore a Torino nel 1944

GHEDUZZI Giuseppe

Gheduzzi Giuseppe nasce a Crespellano, provincia di Bologna, il 12 maggio 1889.

Primo figlio di una famiglia di artisti si reca, giovanissimo, con il padre Ugo a Torino e da lui apprese i primi elementi della scenografia (il padre era scenografo al Teatro Regio ) e della pittura. Iscrittosi all’Accademia Albertina di Torino per tre anni studia sotto la giuda di Andrea Marchisio e di Paolo Gaidano.

Collabora con il padre Ugo e i fratelli Cesare, Mario e Augusto alla realizzazione di scenografie per il Teatro Regio di Torino, per poi dedicarsi alla pittura

Distinto e originale paesista, ebbe grande fortuna per gli interni con figure, stalle, negozi di antiquariato insieme a freschi temi orientalisti .

Partecipa a partire dal 1930 alle rassegne annuali della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Nel 1946 la Galleria Fogliato di Torino gli dedica una personale. Socio del Circolo degli Artisti di Torino viene invitato alle rassegne annuali. Nel 1957 espone alla mostra inaugurale dell’Associazione Piemonte Artistico Culturale di Torino.

Premiato con medaglia d’oro alla Promotrice di Torino, numerose sono state le mostre cui prese parte, si possono ricordare: la Galleria Bolzani di Milano, la Galleria Garabello di Biella, la Galleria Lombardi a Torino, espose anche a Genova, Trieste e Roma. Alcuni suoi dipinti furono acquistati dalla Casa Reale.

Giuseppe Gheduzzi muore a Torino il 21 maggio 1957.

LUPO Alessandro

 

 

Alessandro LUPO nasce nel 1876 a Torino. Iniziò i suoi studi in legge e contemporaneamente frequentò lo studio di Vittorio Cavalleri e i corsi dell’Accademia Albertina.

A_Lupo2Nel 1901 espose per la prima volta alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino con tre impressioni dal vero che gli valsero i favori della critica e del pubblico. Da allora espose alla Quadriennali torinesi del 1902 e del 1906, alle mostre annuali della Promotrice e del Circolo degli artisti oltre che in molte altre esposizioni pubbliche nazionali ed internazionali.
Nel 1914 espose al Salon des Artistes di Lione e in più occasioni al Salon di Parigi.

Artista versatile fu autore di paesaggi alpini, di scorci di mercato e paesaggi con cavalli. Dipinse in Piemonte, in Valle d’Aosta, in Lombardia, a Venezia, a Capri e a Ponza.

Raggiunse la notorietà con le sue composizioni di mercati brulicanti di figure, di cavalli da tiro, porti e marine di Genova e della riviera ligure, scorci di Venezia e della laguna, paesi e scene alpine della Valle d’Aosta.

Negli anni dal 1904 al 1950 Lupo soggiornò ripetutamente in Val d’Ayas, a Gressoney, a Cogne, in Valtournenche e a Courmayeur, attratto da quel contesto alpestre che lo aveva sempre particolarmente interessato.

Muore a Torino nella sua casa di strada Valpiana, all’età di settantasette anni, il 22 giugno 1953.

MALINVERNI Angelo

Angelo Malinverni nasce a Torino il 14 febbraio 1877 da una famiglia vercellese. Compie i suoi primi studi a Venezia. Laureatosi in Medicina malinverni_aesercita la professione medica fino al 1914.

Nel 1915 partecipa alla Grande Guerra, rifiuta in qualità di medico ad essere assegnato a un ospedale da campo. Presta la sua opera di medico al fianco degli Alpini del battaglione Ivrea, nelle trincee dove viene ferito. Durante la degenza esegue molteplici schizzi aventi come soggetti i camminamenti, i reticolati, le sagome dei muli , le figure degli alpini.

Combatte valorosamente e per il Suo comportamento gli viene conferita una Medaglia d’Argento al Valore per un’azione effettuata il 1° dicembre 1915 e successivamente riceve un Encomio solenne nel 1916 dal Comando Gruppi Alpini.

Nel 1917 dipinge le opere “Monte Pari” e “Camminamenti in Val di Ledro”.

E’ socio del Circolo degli artisti di Torino dal 1920 al 1946.

Frequenta lo studio di Vittorio Cavalleri, dal quale viene inizialmente influenzato. Dal 1925 si stacca dalla lezione del maestro giungendo a una pittura personale fatta di nature morte e paesaggi. Decide di dedicarsi completamente alla pittura tralasciando completamente la professione medica a causa di un’infermità contratta in guerra.

Nel 1923 espone alla Quadriennale delle Belle Arti di Torino, dove esporrà con regolarità fino al 1945.

Nel 1927 la Fondazione Museo Francesco Borgogna di Vercelli acquista il dipinto “Il pianto delle rose”.

La Sua attività espositiva è stata molto attiva, infatti lo troviamo spesso a Circolo degli artisti di Torino, alle Esposizioni annuali presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, alla Mostra dei Medici Artisti di Genova.

Nel 1938 viene invitato alla Biennale di Varallo e pubblica il libro “O luna, o luna, tu me lo dicevi” casa editrice A.B.C. di Torino, interamente dedicato alla Guerra alpina del 1915-1918, di cui pubblica successive edizioni.

Nel 1942 espone nelle sale della Galleria Civica d’Arte Moderna di Milano.

Muore nel suo studio a Torino il 1° giugno del 1947.

Nell’agosto dello stesso anno le sue opere partecipano all’Exposicion de Arte Contemporaneo Italiano a Caracas (Venezuela), un suo dipinto è in permanenza nel Museo della città.

MUS Italo

Italo Mus nasce a Chatillon (AO) il 4 aprile 1892, il padre Eugenio, scultore, lo indirizzò all’arte dell’intaglio; frequentò poi l’Accademia Albertina, seguendo i corsi di P. Gaidano, A. Marchisio, G. Grosso e L. Ornetti. Nel 1904 Delleani visti i disegni del giovane Mus, consigliò di fargli seguire gli studi artistici dell’Accademia delle Belle Arti. Nel 1909 si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino, dove seguì i corsi di Giacomo Grosso, Paolo Gaidano, Luigi Onetti e Andrea Marchisio. L’esordio avvenne a Roma nel 1912 al Salone dei Giovani Pittori, dove Mus si aggiudicò il primo premio. Oltre alla pittura si dedicò al restauro e all’affresco. Per quest’attività si allontanò per brevi periodi nel 1913-1914 a Lione , poi a Losanna e Friesch, nei dintorni di Briga. Nel 1927 vinse il Gran Premio della Montagna all’esposizione della Fiera Campionaria di Milano, nel 1932 realizzò il Monumento per i caduti a Saint-Vincent. Nel 1938 iniziò a partecipare assiduamente alla Promotrice di Torino e nel 1950 partecipò con successo alla Biennale di Venezia. Espose dal 1959 al 1963 alle Biennali nazionali alla Permanente di Milano. Ottenne numerosi riconoscimenti e premi. Nel 1966 allestì un’ampia antologica alla Promotrice di Torino. Muore a Saint Vincent (AO) il 15 maggio 1967.

PASINI Alberto

Alberto Pasini nasce a Busseto (Parma) il 3 settembre 1826.
pasini_aAllievo di Giuseppe Boccaccio all’Accademia di Parma iniziò la litografia sotto la guida di Paolo Toschi.
A Parigi nel 1851 si accostò ai pittori di Barbizon , e strinse amicizia con Theodore Rousseau e con Daubigny e con loro dipinse paesaggi della Senna e dei dintorni di Parigi e Fontainebleau.
Nel 1855 fu incaricato di seguire una missione diplomatica in Persia, Arabia, Egitto, Siria e Turchia, e trasse da questo meraviglioso viaggio i dipinti che lo resero famoso come pittore orientalista ( 1855-1870).
Tornò più volte in Grecia, Turchia e Medio Oriente oltre a numerosi viaggi in Europa da cui trasse spunti per studi di paesaggi e scorci architettonici.
Nel 1870 tornò definitivamente a Torino ma sull’onda dei suoi ricordi continuò a dipingere con uguale abilità e vivacità paesaggi orientali. Fu pittore di grande successo, tanto è vero che la sua numerosa produzione è dispersa tra Europa ed America.
Espose a Firenze, Milano, alla Promotrice di Torino e alla Biennale di Venezia dove nel 1895 gli fu allestita una importante antologica.
Molte sue opere si trovano alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Muore a Cavoretto (Torino) il 15 dicembre 1899.

PIACENZA Carlo

Carlo Piacenza nasce a Torino il 3 dicembre del 1814.
Si iscrisse all’Accademia Albertina di Torino e fu allievo di Pietro Fea e di Giovanni Battista Biscarra.
Nel 1840 potè frequentare lo studio dell’acquarellista francese Jean Jullierat.
Paesista romantico di iniziale impostazione tradizionale risentì molto dell’influenza dei pittori olandesi del seicento presenti alla Galleria Sabuada.
Si orientò poi al naturalismo e alla pittura “dal vero”, e con i suoi compagni di cavalletto Beccaria, Perotti, Camino divenne tra i precursori della moderna pittura di paesaggio caratterizzata da liriche atmosfere crepuscolari.
Fu titolare della cattedra di Disegno all’Accademia Militare di Torino, succedendo al Righini nel 1856.
Sostituì per qualche tempo Ernesto Allason come maestro di pittura della regina Margherita.
Sue opere sono conservate presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Muore a Torino nel 1887.

QUADRONE Giovanni Battista

 

Giovanni Battista Quadrone nasce a Mondovì (Cuneo) il 5 gennaio 1844.

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Compì gli studi all’ Accademia Accedemia di Torino allievo di Enrico Gamba e di Gaetano Ferri, esordendo nel 1865 alla Promotrice con “Vittor Pisani in carcere”.
Si dedicò prevalentemente ai dipinti di genere in costume trattandoli con minuzia descrittiva che gli suggerì la vicinanza del pittore Gerome che frequentò nel 1870 nel suo breve soggiorno parigino.
Nella capitale francese entrò in contatto con De Nittis e Meissonnier.
Nel 1880 ebbe la vena ispiratrice di dedicarsi alle scene di caccia e di cani.
Lavorò, soprattutto nei soggiorni in Sardegna, al paesaggio con figure dal “ vero”.
Espose in numerose rassegne: Circolo degli Artisti, Promotrice delle Belle Arti di Torino, Biennale di Venezia.
La sua produzione cospicua è oggi tuttavia molto rara, ed ha sempre goduto di un mercato nazionale anche se è soprattutto in Piemonte che la sua opere è ricercate contesa.
Nel 1899 la Promotrice di Torino gli dedicò una retrospettiva di oltre trecento opere.
Muore a Torino il 23 novembre 1898.

REYCEND Enrico

 

Enrico Reycend nasce a Torino il 3 novembre del 1855.
reycend_eIniziò a studiare con Enrico Ghisolfi all’Accademia Albertina e nella stessa Accademia incontrò Lorenzo Delleani e Antonio Fontanesi.
A Milano in un breve soggiorno conobbe Filippo Carcano ed in seguito a Torino Marco Calderini. Fu amico di Leonardo Bazzaro. Nel 1872 abbandonò l’Accademia Albertina.
Dal 1873 al 1927 partecipò alla Promotrice delle Belle Arti di Torino ed al Circolo degli Artisti.
Nel 1877 fu presente a Napoli, alla Terza Esposizione di Belle Arti. Visitò l’Esposizione Mondiale a Parigi dove conobbe Corot, Manet e Monet e partecipò nel 1881 a Milano alla V Esposizione Nazionale.
Nel 1883 aprì lo studio in Via Bonafous 6 a Torino.
Espose nel 1885 a Milano a Brera e a Firenze, nel 1888 a Bologna alla Mostra Nazionale e si recò per la seconda volta a Parigi dove espose il dipinto “Porto di Genova”, una grande tela appartenuta poi al Duca di Pistoia.
Fu presente all’Esposition Universelle a Parigi nel 1890.
Divenne socio onorario all’Accademia di Brera a Milano nel 1895 e nello stesso anno partecipò alla Biennale di Venezia.
Espose nel 1897 a Dresda dove ottenne la medaglia d’argento, e partecipò alla Biennale di Venezia nel 1897 e nel 1899.
Nel 1900 si recò a Parigi dove partecipò alla Esposition Internationale Universelle e ottenne una onorevole menzione.
Nel 1905 prese parte a Roma alla LXXVI Esposizione Internazionale della Società Amatori e Cultori delle Belle Arti con l’opera “Pace Montanina”, a cui prenderà parte anche negli anni successivi.
Nel 1921 venne invitato alla Prima Biennale Romana per il Cinquantenario della Capitale e nel 1923 a Torino presenziò alla Seconda Quadriennale del Dopoguerra.
E’ presente con le sue opere a Monaco di Baviera, Barcellona, Londra, Vienna, Dresda, Berlino, Zurigo, San Francisco, Buenos Aires, Santiago del Cile.
Nella sua vita ebbe nove figli ma otto li perse prematuramente.
Enrico Reycend muore a Torino il 21 febbraio 1928 nello studio di Via Lagrange 29.

RODA Leonardo

Leonardo Roda nasce a Racconigi nel 1868.
Autodidatta, si perfezionò sotto la guida di Mario Calderini e partecipò a varie mostre torinesi e milanesi.
Si dedicò prevalentemente al paesaggio, specie quello montano (ma eseguì anche pregevoli e suggestive marine); assiduo frequentatore della Valtournanche, il gruppo del Cervino è soggetto ricorrente nelle sue tele.
Dal 1889 al 1924 espose frequentemente alla Promotrice torinese e dal 1895 al 1925 al Circolo degli Artisti di Torino.
«Nell’ultimo decennio la sua pennellata si fece stanca ed egli ne soffrì anche moralmente. Sei mesi prima di spegnersi riuscì a consegnare diciotto quadri di commissione per una Casa d’Arte romana: ma fu l’ultima sua fatica» (Dragone).
Alcune sue opere: Raggio di sole, Vita nomade, Angolo tranquillo, furono acquistate dalla Società per le Belle Arti di Torino nel 1914.
Muore a Torino nel 1933.