Angelo Malinverni nasce a Torino il 14 febbraio 1877 da una famiglia vercellese. Compie i suoi primi studi a Venezia. Laureatosi in Medicina esercita la professione medica fino al 1914.
Nel 1915 partecipa alla Grande Guerra, rifiuta in qualità di medico ad essere assegnato a un ospedale da campo. Presta la sua opera di medico al fianco degli Alpini del battaglione Ivrea, nelle trincee dove viene ferito. Durante la degenza esegue molteplici schizzi aventi come soggetti i camminamenti, i reticolati, le sagome dei muli , le figure degli alpini.
Combatte valorosamente e per il Suo comportamento gli viene conferita una Medaglia d’Argento al Valore per un’azione effettuata il 1° dicembre 1915 e successivamente riceve un Encomio solenne nel 1916 dal Comando Gruppi Alpini.
Nel 1917 dipinge le opere “Monte Pari” e “Camminamenti in Val di Ledro”.
E’ socio del Circolo degli artisti di Torino dal 1920 al 1946.
Frequenta lo studio di Vittorio Cavalleri, dal quale viene inizialmente influenzato. Dal 1925 si stacca dalla lezione del maestro giungendo a una pittura personale fatta di nature morte e paesaggi. Decide di dedicarsi completamente alla pittura tralasciando completamente la professione medica a causa di un’infermità contratta in guerra.
Nel 1923 espone alla Quadriennale delle Belle Arti di Torino, dove esporrà con regolarità fino al 1945.
Nel 1927 la Fondazione Museo Francesco Borgogna di Vercelli acquista il dipinto “Il pianto delle rose”.
La Sua attività espositiva è stata molto attiva, infatti lo troviamo spesso a Circolo degli artisti di Torino, alle Esposizioni annuali presso la Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, alla Mostra dei Medici Artisti di Genova.
Nel 1938 viene invitato alla Biennale di Varallo e pubblica il libro “O luna, o luna, tu me lo dicevi” casa editrice A.B.C. di Torino, interamente dedicato alla Guerra alpina del 1915-1918, di cui pubblica successive edizioni.
Nel 1942 espone nelle sale della Galleria Civica d’Arte Moderna di Milano.
Muore nel suo studio a Torino il 1° giugno del 1947.
Nell’agosto dello stesso anno le sue opere partecipano all’Exposicion de Arte Contemporaneo Italiano a Caracas (Venezuela), un suo dipinto è in permanenza nel Museo della città.