Gheduzzi Giuseppe nasce a Crespellano, provincia di Bologna, il 12 maggio 1889.
Primo figlio di una famiglia di artisti si reca, giovanissimo, con il padre Ugo a Torino e da lui apprese i primi elementi della scenografia (il padre era scenografo al Teatro Regio ) e della pittura. Iscrittosi all’Accademia Albertina di Torino per tre anni studia sotto la giuda di Andrea Marchisio e di Paolo Gaidano.
Collabora con il padre Ugo e i fratelli Cesare, Mario e Augusto alla realizzazione di scenografie per il Teatro Regio di Torino, per poi dedicarsi alla pittura
Distinto e originale paesista, ebbe grande fortuna per gli interni con figure, stalle, negozi di antiquariato insieme a freschi temi orientalisti .
Partecipa a partire dal 1930 alle rassegne annuali della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Nel 1946 la Galleria Fogliato di Torino gli dedica una personale. Socio del Circolo degli Artisti di Torino viene invitato alle rassegne annuali. Nel 1957 espone alla mostra inaugurale dell’Associazione Piemonte Artistico Culturale di Torino.
Premiato con medaglia d’oro alla Promotrice di Torino, numerose sono state le mostre cui prese parte, si possono ricordare: la Galleria Bolzani di Milano, la Galleria Garabello di Biella, la Galleria Lombardi a Torino, espose anche a Genova, Trieste e Roma. Alcuni suoi dipinti furono acquistati dalla Casa Reale.
Giuseppe Gheduzzi muore a Torino il 21 maggio 1957.
FONTANESI Antonio
Antonio Fontanesi nasce a Reggio Emilia il 23 febbraio 1818, e nella sua città natale compì i primi studi all’Accademia e fu allievo di Minghetti.
Dal 1847 al 1850 smise di dipingere per arruolarsi e combattere nelle file garibaldine.
Soggiornò dal 1850 al 1865 a Ginevra frequentando il pittore Calame. Spostandosi a Parigi ebbe modo di accompagnarsi con Corot e i paesisti di Barbizon che gli fecero abbandonare il modo descrittivo della pittura dei primi paesaggi. Incentrò poi ogni suo interesse alla ricerca della luce attraverso l’amico pittore Ravier.
Nel 1865 a Londra conobbe la pittura di Bonington, Constable e Turner.
Tornato in Italia nel 1867, durante il soggiorno a Firenze, conobbe Cristiano Banti con il quale strinse una sincera e durevole amicizia, ed ebbe modo di entrare in contatto con tutti gli altri pittori macchiaioli che in quegli anni soggiornavano a Firenze.
Sono di questo periodo le opere “Il lavoro della terra” e il “Tramonto sull’Arno”.
Nel 1868 ottenne la cattedra all’Accademia di Lucca, e nel 1869, si trasferì a Torino per un incarico che lui stesso reputò migliore, come docente di paesaggistica all’Accademia Albertina.
Il Fontanesi viene considerato appartenente al gruppo dei Macchiaioli soltanto per i suoi frequenti incontri, al Caffè Michelangelo, con i componenti il gruppo. La sua pittura non risente degli influssi macchiaioli ma di quelli romantici. In quegli anni torinesi fece un viaggio in Giappone.
Muore il 17 Aprile del 1882 a Torino.
FORNARA Carlo
Carlo Fornara nasce a Prestinone di Val Vigezzo nel 1871.
Figlio di contadini, rivelò una precoce attitudine per il disegno. Fra il 1884 e il 1891 frequentò la scuola d’Arte di Santa Maria Maggiore (Novara), dove ebbe come maestro E. Cavalli, grande conoscitore dell’arte francese coeva.
Esordì alla Triennale Milanese del 1891, dove i suoi dipinti compaiono accanto alle opere divisioniste di G. Previati e di G. Segantini. La scoperta della pittura di Segantini e, l’anno successivo, di A. Fontanesi segnarono una svolta nella produzione di Fornara.
Nel 1899 partecipò alla Biennale di Venezia. Collaborò con Segantini a Panorama dell’ Engadina, destinato alla mostra di Parigi del 1900. In questi mesi si avvicinò al gruppo dei Divisionisti della prima generazione, in particolar modo a G. Pellizza da Volpedo, A. Morbelli e P. Nomellini.
Nel 1902 espose alla Quadriennale torinese; nel 1905 vinse a Monaco la medaglia d’oro per La Morte.
Tra il 1903 e il 1905 si spostò in alta montagna a dipingere. Legatosi commercialmente a A. Grubicy, raggiunse un successo internazionale. Nel 1906 realizzò il dipinto di maggiori dimensioni, La conquista della terra, collocato nella Sala del Parlamento della Repubblica Argentina. Nel 1921 partecipò alla I Biennale romana e all’Esposizione dei Divisionisti italiani a Verbania.
Muore a Prestinone di Val Vigezzo il 15 settembre 1968.
olio su tela cm 158 x 80
GARINO Angelo
Angelo Garino nasce a Torino il 27 agosto 1860.
Fratello del pittore Carlo, nel 1875 abbandonò gli studi tecnici per entrare nello stabilimento litografico Doyen. Successivamente si iscrisse all’Accademia Albertina, sotto la guida di Pier Celestino Gilardi, ma è costretto da ristrettezze economiche ad abbandonare gli studi accademici. Si dedicò al quadro di genere, piacevoli soggetti caratterizzati da un’attenta osservazione della natura.
Nel 1879 presentò Prime impressioni alla Società Promotrice di Belle Arti di Torino, dove sarà costante presenza fino al 1893.
Espose a Milano, Venezia ed in altre città. Verso la fine del 1800 si stabilì a Nizza dove le sue opere godettero presto di notorietà e mercato sulla Costa Azzurra per la sua sensibilità dimostrata agli stimoli Liberty e floreali del primo Novecento.
Si spegne a Nizza Marittima il 27 novembre 1945.
GAYS Eugenio
Eugenio GAYS nasce a Rivara Canavese il 12 giugno 1861, discendeva da una delle famiglie piu’ antiche di Rivara.
Fu allievo di Enrico Gamba ed Andrea Castaldi all’Accademia Albertina di Torino.
Frequentò gli studi di Alberto Pasini, Luigi Chialiva e Carlo Pittara e, a Parigi, si perfezionò nello studio dell’orientalista Beniamino Constant.
Esordì nel 1882 alla Promotrice di Torino con “Presso Rivara” e “ Dintorni di Torino”, esponendovi annualmente poi fino al 1892.
E’ stato definito la più giovane recluta del cenacolo di Rivara. Si espresse soprattutto con l’acquarello.
Dopo il 1893 ha soggiornato a lungo sulla Costa Tunisina, Costa Azzurra, Egitto, Costantinopoli, Marocco, Algeria. Si reco’ anche a Parigi e a Londra.
Sue opere sono in collezioni in Olanda, Inghilterra, America e nelle raccolte del Ministero della Pubblica Istruzione, del Conte Baldo Bertone di Sambuy, gia Sindaco di Torino.
Muore a Cuorgnè il 12 giugno 1938 e venne sepolto a Rivara.
GHEDUZZI Cesare
Cesare Gheduzzi nasce a Crespellano, provincia di Bologna il 1 maggio 1894.
Figlio di Ugo Gheduzzi, che si era formato all’Accademia di Bologna, e fratello di Giuseppe, Augusto e Mario anch’essi pittori.
Trasferitosi ragazzino a Torino, inizia con il frequentare lo studio di Carlo Follini, col quale viaggia per due anni con grande entusiasmo. Nel 1917 esordisce al Circolo degli Artisti di Torino nell’ambito dell’Esposizione della Società promotrice delle Belle Arti e LIX della Società d’Incoraggiamento alle Belle Arti, con “Studi nei pressi di Plava”.
Nel 1918 inizia ad esporre alle rassegne annuali della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino.
Tra il 1925/1927 soggiorna in inverno a Bordighera ospite dell’Albergo Parigi.
Nel 1942 espone alla mostra Arti Figurative della Promotrice delle Belle Arti, Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino, con l’opera “ Gressoney La Trinitè”.
Cesare Gheduzzi muore a Torino nel 1944
GHEDUZZI Giuseppe
Gheduzzi Giuseppe nasce a Crespellano, provincia di Bologna, il 12 maggio 1889.
Primo figlio di una famiglia di artisti si reca, giovanissimo, con il padre Ugo a Torino e da lui apprese i primi elementi della scenografia (il padre era scenografo al Teatro Regio ) e della pittura. Iscrittosi all’Accademia Albertina di Torino per tre anni studia sotto la giuda di Andrea Marchisio e di Paolo Gaidano.
Collabora con il padre Ugo e i fratelli Cesare, Mario e Augusto alla realizzazione di scenografie per il Teatro Regio di Torino, per poi dedicarsi alla pittura
Distinto e originale paesista, ebbe grande fortuna per gli interni con figure, stalle, negozi di antiquariato insieme a freschi temi orientalisti .
Partecipa a partire dal 1930 alle rassegne annuali della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Nel 1946 la Galleria Fogliato di Torino gli dedica una personale. Socio del Circolo degli Artisti di Torino viene invitato alle rassegne annuali. Nel 1957 espone alla mostra inaugurale dell’Associazione Piemonte Artistico Culturale di Torino.
Premiato con medaglia d’oro alla Promotrice di Torino, numerose sono state le mostre cui prese parte, si possono ricordare: la Galleria Bolzani di Milano, la Galleria Garabello di Biella, la Galleria Lombardi a Torino, espose anche a Genova, Trieste e Roma. Alcuni suoi dipinti furono acquistati dalla Casa Reale.
Giuseppe Gheduzzi muore a Torino il 21 maggio 1957.
GILARDI Pier Celestino
Pier Celestino Gilardi nasce Campertogno (Vercelli) il 16 settembre 1837 , discendente da una famiglia di valenti scultori in legno, fu uno dei più ammirati pittori della Torino fine Ottocento.
La formazione varallese sotto il Frigiolini e la tradizione familiare l’avviarono dapprima alla scultura ed all’intaglio in legno ed in avorio.
Nel 1860 poté frequentare l’Accademia Albertina dove ebbe per maestro Andrea Gastaldi.
Vinta poi la “Pensione Caccia”, poté completare gli studi a Firenze e a Roma; nel 1870 gli fu assegnata da Quintino Sella la cattedra di disegno e plastica nelle scuole professionali di Biella; tre anni dopo venne chiamato da Gastaldi come insegnante aggiunto all’Accademia Albertina; nel 1883 ne fu nominato professore di disegno e nel 1889 in fine, succedette a Gastaldi stesso nella cattedra di pittura.
Iniziò la sua carriera con soggetti storici, molto di moda in quel momento.
In seguito il suo gusto si andava orientando verso altri soggetti. Il nonno in pensieri del ‘66, l’Offerta del ‘68, Una partita alla morra, che figurò all’Esposizione Internazionale di Londra del 1874 e fu acquistata a Torino da Vittorio Emanuele II. La sua predilezione fu rivolta ai quadri di genere ed è con questi soggetti che egli conquistò e mantenne per tanti anni le simpatie del pubblico italiano ed estero in moltissime mostre nazionali ed internazionali.
Scenette felicemente umoristiche, come Peccato di desiderio del ‘76 (Galleria d’Arte Moderna di Torino), studi accurati di costume, gustosi quadretti, soggetti spiritosi o lievemente scanzonati non potevano far a meno di piacere ed interessare la borghesia di fine secolo. Gli attori poi che compaiono in questi quadri sono di preferenza frati e vecchi, studiati con profonda attenzione e fine psicologia.
Un accurato e coscienzioso studio di teste senili è anche il famoso Hodie tibi cras mihi (1884), l’opera più celebrata ed ammirata del Gilardi, acquistato dal re Umberto e donato alla Galleria d’Arte Moderna di Torino.
Assai notevoli sono inoltre i ritratti che Gilardi eseguì in gran numero, anche se d’un verismo accentuato, e anche numerosi sono gli affreschi di soggetto sacro.
Se ne conservano in Francia ed in Svizzera, a Reggio Emilia e nel camposanto di Milano; ricordiamo quelli eseguiti in Valsesia, nella Cappella di S. Giuseppe della basilica del Sacro Monte, e nello sfondo della cappella della Sindone e particolarmente la Morte di S.Francesco sotto il portico della piazza maggiore del santuario.
Muore a Borgosesia il 4 ottobre 1905.
GUARLOTTI Giovanni
Giovanni Guarlotti nasce a Galliate (Novara) il 9 novembre 1869.
Fu allievo di Celestino Gilardi all’Accademia Albertina di Torino, lavorò vicino ad Andrea Marchisio e Demetrio Cosola.
Esordì nel 1894 esponendo alla Promotrice delle Belle Arti ed alla Esposizione Permanente di Torino con l’opera Ritratto della madre.
Nel 1896 venne invitato alla Prima Triennale torinese. Partecipò da allora a tutte le esposizioni della Promotrice torinese, a quelle di Milano, di Roma, di Monaco di Baviera e di Barcellona.
Si distinse, oltre che per i suoi numerosi ritratti, anche per gli studi di animali fatti sugli alti pascoli, studi di animali da cortile, di macchiette e di paesaggio.
Dipinse in Val di Lanzo,in Val di Susa, in Valle d’Aosta, a Torino, a Venezia.
Muore a Torino l’8 maggio 1954.
LUPO Alessandro
Alessandro LUPO nasce nel 1876 a Torino. Iniziò i suoi studi in legge e contemporaneamente frequentò lo studio di Vittorio Cavalleri e i corsi dell’Accademia Albertina.
Nel 1901 espose per la prima volta alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino con tre impressioni dal vero che gli valsero i favori della critica e del pubblico. Da allora espose alla Quadriennali torinesi del 1902 e del 1906, alle mostre annuali della Promotrice e del Circolo degli artisti oltre che in molte altre esposizioni pubbliche nazionali ed internazionali.
Nel 1914 espose al Salon des Artistes di Lione e in più occasioni al Salon di Parigi.
Artista versatile fu autore di paesaggi alpini, di scorci di mercato e paesaggi con cavalli. Dipinse in Piemonte, in Valle d’Aosta, in Lombardia, a Venezia, a Capri e a Ponza.
Raggiunse la notorietà con le sue composizioni di mercati brulicanti di figure, di cavalli da tiro, porti e marine di Genova e della riviera ligure, scorci di Venezia e della laguna, paesi e scene alpine della Valle d’Aosta.
Negli anni dal 1904 al 1950 Lupo soggiornò ripetutamente in Val d’Ayas, a Gressoney, a Cogne, in Valtournenche e a Courmayeur, attratto da quel contesto alpestre che lo aveva sempre particolarmente interessato.
Muore a Torino nella sua casa di strada Valpiana, all’età di settantasette anni, il 22 giugno 1953.
MAGGI Cesare
Cesare Maggi nasce a Roma il 13 gennaio1881.
Fu allievo di Vittorio Corcos a Firenze, di Gaetano Esposito a Napoli (1898), di Fernand Cormon a Parigi (1899). Conquistato dalla pittura di Giovanni Segantini, si recò al Maloja (1899-1900) e si dedicò al divisionismo ritraendo paesaggi alpini engadinesi e valdostani. Diventato amico del pittore Giacomo Grosso a Torino nel 1901, si orientò con successo verso il genere del ritratto, accantonando la tecnica divisionista.
Pur prediligendo ancora le vedute d’alta montagna, ampliò i propri soggetti impegnandosi anche nelle marine e nelle nature morte e utilizzando una tecnica che, ad accenti divisionisti, accostò una stesura ad impasto e a larghi tocchi di colore, risentendo tra il 1920 e il 1930 anche dell’influenza di “Novecento”.
Dal 1905 partecipò a quasi tutte le Biennali di Venezia, nel 1912 gli venne dedicata un’intera sala, e anche ad altre importanti rassegne, ottenendo notevoli riconoscimenti come nel 1941 quando vinse il premio Cremona.
Le sue opere sono presenti nelle Galleria d’Arte Moderna di Torino e Roma.
Nel 1935 fu nominato insegnante alla Cattedra di Pittura presso l’Accademia Albertina di Torino, carica che mantenne fino al 1951.
Un’ ampia mostra dedicata a Maggi divisionista fu organizzata dalla Regione Autonoma Valle D’Aosta presso il Centro Saint Benin.
Muore a Torino l’11 maggio 1961.