SORBI Raffaello
Raffello Sorbi nasce a Firenze il 24 febbraio 1844. Fu allievo del Ciseri all’Accademia fiorentina. Esordì nel 1861 con il dipinto “Corso Donati trasportato nella Badia di San Salvi” oggi alla Galleria d’Arte Moderna di Firenze e con il quale vinse il premio Triennale.
Due anni dopo ottenne il pensionato romano con il quadro “Il Savonarola che spiega la Bibbia ad alcuni amici”. Si dedicò alla pittura storica ottenendo successo e lavorando con il mercante d’arte parigino Goupil. Si distinse infatti per l’accurato verismo delle scene di genere, in soggetti animati, spesso in costume settecentesco e con molte figure di spiccato virtuosismo. I soggetti da lui riprodotti spaziano dalle esatte ricostruzioni e rievocazioni della vita di Roma Imperiale, alle scene di storia e di ambiente della Firenze medioevale e rinascimentale.
Verso la fine del secolo cambiò totalmente la sua tematica preferendo ai soggetti storici quelli folcloristici e di genere, anche se ambientato i tempi antichi: caratteristici sono i molti temi di vita settecentesca (osterie e campi di bocce animati da tante figure) e di immagini della vita quotidiana toscana. Accanto alla produzione verista coltivò una vena macchiaiola nelle tavolette sia di figura che di puro paesaggio. Nel 1927 partecipa alla LXXX Esposizione Nazionale a Palazzo Pitti.
Artista dalla cospicua operosità viene apprezzato dai collezionisti e dal mercato anche internazionale. Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni private.
Muore a Firenze il 19 dicembre 1931.