Giuseppe De Nittis nasce a Barletta (Bari) il 25 febbraio 1846. La sua infanzia, tutt’altro che serena, fu segnata dalla morte dei suoi genitori. Così, fu educato dai suoi nonni, prima, e da suo fratello Vincenzo poi.
Iniziò a prendere lezioni di pittura da Giambattista Calò, maestro di scuola napoletana, il quale da subito notò le straordinarie doti dell’allievo, e non mancò mai d’incoraggiarlo.
A quindici anni si recò a Napoli e s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti, dove fu allievo di Mancinelli e Smargiassi. Tuttavia si scoprì poco interessato alle nozioni ed esercitazioni accademiche, legate ad una concezione dell’arte che egli considerava “retriva e conformista”. L’attitudine di De Nittis nei confronti della Tradizione, arrivò a costargli l’espulsione dall’Accademia per indisciplina.
L’amore per la pittura en plein air, ad esempio, fece sì che, nel 1864, a soli 17 anni, De Nittis fondasse la “Scuola di Portici” assieme ad altri giovani pittori.
Ebbe contatti con i macchiaioli nel 1866.
Nel 1867 incortaggiato dall’amico scultore Adriano Cecioni aderì alla Scuola di Resina e presentò alcune opere alla Promotrice di Firenze, le quali suscitarono profonda ammirazione tra i Macchiaioli.
Dal 1867 a Parigi dipinse scene settecentesche (primo periodo parigino) che erano molto di moda.
A 21 anni, De Nittis si trasferì a Parigi. In Francia trovò fortuna.
A Parigi divenne “lo storico del costume del suo tempo”. Egli volle ritrarre i luoghi in cui si svolgeva la vita di quella società dinamica ed in crescita, nonché i volti dei suoi protagonisti. Fra i soggetti preferiti delle sue opere parigine, le donne. Donne che egli osservò, conobbe ed amò. Fra esse Léontine Gruville, sua futura sposa, che De Nittis ritrasse più volte.
Espose spesso le sue opere al “Salon” e non mancò di suscitare l’interesse degli impressionisti. Questi lo invitarono ad esporre alcuni dei suoi quadri nella galleria da essi stessi allestita sul Boulevard des Capucines, accettò ma presto se ne pentì. Infatti, questa scelta, che gli costò la rottura del suo contratto con Goupil, non fu nemmeno compensata da un ingresso a pieno titolo del pittore barlettano nel circolo degli impressionisti, i quali non tollerarono la distanza che egli volle mantenere, dalle concezioni e regole basilari del movimento. Deluso ed amareggiato, De Nittis decise di trasferirsi a Londra. Qui ebbe importanti e fruttuosi contatti con alcuni uomini d’affari, che divennero suoi mecenati e gli consentirono di esprimere la sua arte in tutta libertà.
Visitò anche la Scozia, ammirò l’opera di Degas e di Corot e la sua pittura fu tra le più ammirate in Europa.
Muore a Saint-Germaine-en-Laye (Parigi) il 21 agosto 1884, a soli 38 anni, stroncato da una congestione celebrale.